Cosa rende efficace la psicoterapia?

Efficacia della psicoterapia

Hai iniziato da poco un percorso di psicoterapia oppure sei indeciso se intraprenderlo? Sei diffidente e ti chiedi se funzionerà? Scopri l’efficacia della psicoterapia!efficacia-della-psicoterapia-psicologa-marina-di-marco

Mi ritrovo, spesso, durante il primo colloquio ad accogliere dei dubbi circa l’efficacia della psicoterapia. Dubbi sostenuti da paure personali, poca fiducia e qualche naturale pregiudizio su di essa.

In quest’articolo proverò a chiarirne alcuni aspetti.

Immaginiamo di entrare in sala operatoria. Possiamo avere un’idea di ciò che succederà, ma non possiamo sapere se l’intervento funziona. Chiederci se la psicoterapia è efficace implica immaginarla come un campo omogeneo, come se esistesse un solo intervento per una sola “malattia”. Una domanda che non ha senso nella misura in cui esistono tecniche svariate, non misurabili, e più di 300 disturbi mentali, se ci atteniamo alle categorie del DSM V (APA, 2013). Tecniche applicate da professionisti diversi, la cui risposta varia dalla specificità di chi le riceve.

Di conseguenza, il paziente (l’etimologia de termine deriva dal latino patire, che significa soffrire, sopportare, ma anche che “ha pazienza”), non può che rassegnarsi all’operazione pur di migliorare il dolore che ha, ad esempio, al braccio. Così è anche per la sofferenza psichica.

Vi sono tantissimi modi di fare psicoterapia, in relazione alla lente teorica assunta e il disturbo trattato.

I fattori curativi e l’efficacia della psicoterapia

Negli scritti di Freud, si possono evidenziare due fattori curativi principali:

  1. la comprensione intellettuale o cognitiva; l’insight o interpretazione. Si riferisce al dire al paziente qualcosa di conscio, “istruirlo”, renderlo consapevole di ciò è inconscio;
  2. l’attaccamento, inteso come il legame affettivo con il terapeuta.

Entrambi i fattori necessitano di essere integrati. L’interpretazione è solo una parte potenziale della cura. La comprensione intellettuale può avvenire (e produrre cambiamento) solo in una relazione affettiva.

D’altronde, avvengono cambiamenti dentro di noi per il solo fatto di abitare una relazione con l’Altro. E se entriamo in relazione, siamo inevitabilmente soggetti ad esserne influenzati. Influenziamo gli altri e gli altri sono influenzati da noi, sempre. Influenziamo l’Altro soprattutto se pensiamo di non influenzarlo. Sia dentro che fuori la terapia.

E la vita è ben più importante della terapia. La terapia è una “vita professionalizzata”, al cui interno puoi sperimentare, raccontarti e fare esperienze. E le esperienze salvano.

Non c’è nessuna differenza tra terapia e vita. Nella vita agisci e nella terapia analizzi ciò che agisci.

Cosa rende efficace una psicoterapia?

Nel 1936, Saul Rosenzweig formula Il verdetto di Dodo, la teoria secondo la quale tutti i tipi di psicoterapia sono ugualmente efficaci. L’efficacia del trattamento, infatti, non è dovuta ai specifici metodi usati dallo psicoterapeuta, ma a qualcosa di molto generale che tutte le psicoterapie hanno in comune: gli aspetti relazionali.

Quella di Rosenzweig era un’ipotesi non supportata da dati, ma più recentemente molte ricerche che mettevano a confronto vari metodi terapeutici sono giunti alla stessa conclusione: secondo alcuni studi allo specifico trattamento, addirittura, può essere attribuito solo uno 0,2% della variazione nell’efficacia totale della psicoterapia. Sembrerebbe che non è la lente teorica del terapeuta a fare la differenza, ma fattori comuni, quali:

  1. l’empatia tra terapeuta e paziente;
  2. l’alleanza terapeutica, ovvero la relazione affettiva e di fiducia che si instaura fin dai primi incontri;
  3. una forte motivazione al trattamento;
  4. i terapeuti offrono uno speciale tipo di rapporto al paziente, fatto di responsività emotiva, genuinità nelle risposte, l’interesse attivo e reale.
  5. l’accettazione incondizionata.

Sembrerebbe che ciò che conta è come lavora il terapeuta piuttosto che il nome della psicoterapia che adotta. Anche perché, spesso, molti psicoterapeuti adottano tecniche provenienti da approcci diversi.

D’altronde esistono più di 400 scuole di psicoterapia, che è possibile dividere in tre grandi filoni: la psicoanalisi, il movimento cognitivo comportamentale e i movimenti umanistici (al cui interno c’è la Gestalt).

Il valore economico della psicoterapia

Un importante studio del Centro per le Performance Economiche della London School of Economics (LSE), una delle più prestigiose ed influenti università britanniche, ha sintetizzato i dati circa la ricaduta degli interventi psicologici attivati ed attivabili dal sistema sanitario pubblico inglese anche in termini di valore economico.

Dal 2008 è stato attivato in Gran Bretagna un programma pubblico di incentivazione all’accesso alla terapia psicologica per gli adulti affetti da ansia e depressione (IAPT – Improving Access to Psychological Therapies) i cui risultati sono al centro delle riflessioni proposte nel citato opuscolo (per scaricarlo clicca qui) della London School of Economics.

Circa 780.000 persone l’anno, il 13% dei sei milioni che ne avrebbero bisogno, usufruiscono dei servizi psicologici offerti dallo IAPT. I risultati in termini di efficacia della psicoterapia sono sostanzialmente in linea con le previsioni degli economisti e con i rilevamenti della letteratura scientifica in psicologia: alla fine della terapia il 45% delle persone curate si è ristabilito.

Ma non solo: a livello internazionale si rileva che le persone a cui è stata somministrata una terapia psicologica costano in media il 20% in meno per la cura di malattie fisiche, rispetto alle persone non trattate per gli stessi problemi psicologici.

 

 

BIBLIOGRAFIA:
  • Greencavage, L. M. & Norcross, J.C. (1990). Where are the commonalities among therapeutic common factors? Professional Psychology: Research and Practice. 21 (5), 372-378.
  • Luborsky, L., Auerbach, A.H., Chandler, M., Cohen, J., Bachrach, H.M. (1971). Factors influencing the outcome of psychotherapy : a review of quantitative research. Psychological Bulletin 75 (3), pagg 145-185
  • Migone P. (1989). La psicoanalisi è una scienza? Panorama storico del problema e dibattito attuale sollevato da Grünbaum. Il Ruolo Terapeutico, 50: 69-75.
  • Migone P. (1996). La ricerca in psicoterapia: storia, principali gruppi di lavoro, stato attuale degli studi sul risultato e sul processo. Rivista Sperimentale di Freniatria (Contributo richiesto), CXX, 2: 182-238 (una versione è uscita anche in: Paolo Pancheri, Giovanni B. Cassano et al., a cura di, Trattato Italiano di Psichiatria, Seconda Edizione. Milano: Masson, 1999, Vol. III, cap. 93, pp. 3148-3164). Edizione su Internet: http://www.psychomedia.it/spr-it/artdoc/migone96.htm.
  • Rosenzweig, S. (1936). Some implicit common factors in diverse methods of psychotherapy. American Journal of Orthopsychiatry, 6 (3), 412–415.